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Questo volume, attraverso le fonti greche e latine, utilizzando la documentazione archeologica, fa il punto delle conoscenze relative all'ethnos ligure, che dal IX al III secolo a.C ha occupato e abitato quella che poi Augusto chiamerà la IX Regio. Da un giudizio spesso negativo lasciato dagli antichi, che osservavano soprattutto l'asprezza dei luoghi, la mancanza di ricchezze agricole e la difficoltà di sostentamento per gli abitanti, le recenti ricerche archeologiche mostrano un quadro molto più complesso della realtà ligure, al cui interno si muovono gruppi culturali differenti: etruschi e greci, ma anche fenici e le varie popolazioni settentrionali, fino alla conquista di Roma, che, però, non riuscirà facilmente ad acculturare queste genti: i liguri "rudi et aspres" manterranno infatti i loro usi e costumi. La prima parte del volume traccia un quadro generale (leggende; paesaggio, ambiente e risorse; religione), la seconda parte esamina gli abitati e le necropoli. Nella prima età del Ferro (IX-VII secolo a.C.) si verifica la progressiva definizione culturale dei liguri; nella media età del Ferro (VI-V secolo a.C.) la realtà genovese prospetta uno spaccato chiaro e definito della società ligure con il suo fitto intreccio di rapporti; nella tarda età del Ferro (IV-metà del III secolo a.C.) si affaccia in Liguria il potere economico di Roma, tanto che nei corredi tombali di Ameglia è evidente la presenza di una fitta rete commerciale ormai gestita quasi esclusivamente dai romani.